La maggior parte del training che pratico in questo periodo, specialmente alla sera nell’ora dei reni, è l’arco da prono, gradualmente prima a gattoni, seduto e poi in piedi.
La progressione è naturale , adatta ad ogni persona che si muove con lo spirito di apprendere:
a) sia percorrendo un sentiero conosciuto e qui si andrà più verso l’approfondimento.
b) sia percorrendo un sentiero sconosciuto e qui si lascia più spazio all’intuito.


Nella posizione in piedi l’idea di base e toccare una parete che sta alle nostre spalle, coi talloni, la pianta di un piede, il dorso delle mani, i gomiti le scapole, la nuca, l’osso sacro. Tutte quelle parti del corpo che di solito non usiamo, così come non accorciamo i muscoli posteriori, che contraendosi permettono ai muscoli anteriore di allungarsi.
L’effetto è importante e immediato:
a) bilancio dei due emisferi cerebrali
b) sistema nervoso parasimpatico tonificato
c) migliora il sistema immunitario
d) sbadigliando apriamo il petto (cuore e polmoni)

Il tempo del ‘niente fare’, ci permette di prendere coscienza di questi effetti e di localizzarli.
Inoltre la postura immobile, ad occhi chiusi apre la possibilità di portare lo sguardo verso il passato, contatto con gli antenati, che hanno un sacco di tempo libero e non vedono l’ora di sostenerci come hanno sempre fatto, naturalmente in modo invisibile e senza porre condizioni.

Giancarlo Magnani

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